Vivienne Westwood, storia della stilista regina del Punk

Vivienne Westwood è la stravagante designer di moda che si è aggiudicata due volte il Designer of the Year. Carriera e curiosità sulla "sovversiva" delle passerelle inglesi

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Stefania Bernardini

Giornalista

Giornalista professionista dal 2012, ha collaborato con le principali testate nazionali. Ha scritto e realizzato servizi Tv prevalentemente di cronaca, politica, economia e spettacolo

Aggiornato: 15 Agosto 2024 10:22

Vivienne Westwood è la rivoluzionaria della moda che ha cambiato il modo di vestire del mondo intero, ha lanciato nuovi stili e ha sovvertito le regole del fashion system. Soprannominata Madrina del punk, la sua creatività ha indubbiamente contribuito al successo dei Sex Pistols. Ma la vera trasformazione è arrivata dopo, quando ha preso in mano la sua carriera e ha iniziato a muoversi da sola nel mondo delle passerelle con show sorprendenti e collezioni originali che nulla avevano  che fare con i colleghi dell’epoca. Gli abiti di Vivienne Westwood si sono lasciati ispirare dalla storia, come le mise che riprendevano gli outfit dei pirati, dell’epoca vittoriana o dei fasti della nobiltà francese di Maria Antonietta, e hanno fatto loro stessi la storia. Stravagante, visionaria e british, carriera, curiosita e vita privata della Queen del fashion.

Le origini di Vivienne Westwood

Vivienne Isabel Swire nasce l’8 aprile 1941 a Tintwistle, un piccolo villaggio del Derbyshire, in Inghilterra. Nel 1958 la famiglia si trasferisce a Londra, dove Vivienne studia oreficeria e moda alla Harrow School of Art. Abbandonata l’università, trova lavoro e studia per diventare insegnante, ma nello stesso periodo crea dei gioielli, che poi vende sulle bancarelle di Portobello Road. La svolta nel mondo della moda arriva quando conosce Malcolm McLaren, il manager del gruppo punk seminale Sex Pistols.

Nel 1971 apre con lui una boutique nel quartiere di Chelsea nella capitale inglese. Il negozio, al 430 di Kings Road, cambia nome a seconda della collezione del momento, passando da Let It Rock a Too Fast To Live, Too Young To Die fino a Sex nel 1974. Nel 1977, quando God Save The Queen dei Sex Pistols è al primo posto della classifica di NME, il negozio viene ribattezzato Seditionaries, riflettendo una nuova estetica e una nuova attitudine che danno il via a tutto un movimento punk rock.

Il debutto in passerella delle collezioni di Vivienne Westwood

Nel 1981, con la collezione “pirate”, Westwood e McLaren fanno il loro debutto in passerella a Londra con una collezione che colpisce perché libera dalle silhouette anni ’70. Con queste creazioni, Westwood è la prima stilista contemporanea a riproporre con determinazione, modernizzandoli, il corsetto e il faux-cul. Con il corsetto introduce un design che modella il corpo e valorizza i fianchi, insieme alla crinolina, alle imbottiture e alle scarpe con tacchi vertiginosi. La collezione Pirate viene usata da musicisti di genere new romantic come i Duran Duran e gli Spandau Ballet.

Gli anni d’oro di Vivienne Westwood

Dopo la separazione professionale e personale da McLaren, Westwood continua a dominare le passerelle e il mondo della moda. Dopo il successo dei modelli punk, nel 1982 crea la collezione Savage, tendente a un look tribale, con tessuti grezzi e cuciture non ridefinite. Nel 1990 e nel 1991 la stilista vince il British Fashion Award come Designer of the Year, cui faranno seguito, molti anni dopo, altre tre vittorie come Red Carpet Designer (2006), Outstanding Achievement in Fashion Design (2007) e Swarovski Award – Positive Change (2018).

Nel 1992 Westwood è insignita dell’ OBE (Order of the British Empire) per il suo contributo alla moda. Con la collezione Anglomania del 1993-1994 unisce lo stile mascolino allo stile tradizionale inglese con l’uso di mini kilt, tartan scozzese, abiti e tweed. La collezione causa scandalo usando la lingerie come abbigliamento esterno, con i reggiseni portati sopra gli abiti ed è ricordata per il famoso capitombolo della top model Naomi Campbell che inciampa a causa dei tacchi vertiginosissimi. Verso la fine degli anni novanta, la Westwood lanica una linea di profumi e crea nuovi marchi. La stilista ha sempre unito alla moda l’impegno sociale e politico usando i suoi modelli per mandare messaggi.

Nel settembre 2005 Vivienne Westwood decide di dare il suo pieno appoggio al movimento per la difesa dei diritti civili Liberty creando delle t-shirt da collezione che recano lo slogan: “I’m not a terrorist, please don’t arrest me” (non sono un terrorista, per favore non arrestarmi). In questo periodo, inoltre, alcune sue collezioni utilizzano titoli come Propaganda, Active Resistance, Active Resistance to Propaganda e testimoniano il suo forte dissenso nei confronti delle amministrazioni Blair e Bush, oltre a manifestare un grande sostegno dei diritti di Julian Assange.

Curiosità e vita privata di Vivienne Westwood

Riguardo alla vita sentimentale di Vivenne, nel 1962 la stilista sposa Derek Westwood, da cui prende il cognome, realizzando da sola il suo vestito bianco per la cerimonia. Da lui ha il figlio Benjamin l’anno seguente. L’inizio della relazione con Malcolm McLaren, destinato a diventare il manager dei Sex Pistols, pone fine al suo matrimonio. Nel 1967 nasce il loro figlio Joseph.

Nel 1992 sposa un suo studente di moda, l’austriaco Andreas Kronthaler. Nonostante gli 11 anni di differena tra i due, la loro alchimia artistica funziona alla perfezione. All’inizio lui prova su di sé gli abiti che realizzano insieme, al 50 e 50, in seguito non c’è capo che non revisionino insieme. I due sono stati uniti fino alla morte di Vivienne, il 29 dicembre 2022 all’età di 81 anni.

Tra le curiosità su Westwood, quando ha ricevuto l’OBE si è presentata a Buckingham Palace per ritirare l’onorificenza dalla Regina senza indossare la biancheria intima. La top model Kate Moss ha definito la stilista una ribelle e ha raccontato che una volta Vivienne l’ha abbracciata e le ha detto che semmai avesse deciso di avere una storia con una donna, avrebbe scelto lei. Nel 2007, alla designer è stato assegnato il British Fashion Awards per il suo contributo nel mondo della moda, ma è arrivata in ritardo alla consegna del premio perchè era in bagno.

I due figli della stilista hanno entrambi carriere sorprendenti, Ben Westwood è un fotografo specializzato in immagini erotiche e Joseph Corré è il fondatore del marchio di lingerie Agent Provocateur. In alcune dichiarazioni la stilista ha detto: “La gente al giorno d’oggi si veste male. Siamo molto conformisti, nessuno pensa davvero a quello che indossa, bisogna comprare meno ma scegliere bene e prendersi cura dei capi…La verità è che in passato la gente si vestiva meglio di adesso!”.

Spesso le creazioni di Vivienne Westwood sono state usate per i costumi di produzioni cinematografiche, televisive e videoclip, per esempio la stilista ha firmato l’abito da sposa che Carrie Bradshaw indossa nel film del 2008 diretto da Michael Patrick King, “Sex and The City”.